Per prima cosa vi dico che stasera sono stata invitata in giuria!!!! Ahaahhaha Alcuni giorni fa mi scrisse una ragazza Emanuela organizzatrice con sua mamma e molte altre persone della Sagra alla Caserana, una frazione di Quarrata e si sa, o per lo meno si sa dalle nostre parti, i piccoli paesi sono famosi per fare sagre “mangerecce” uniche, storiche, dove si mangia da Dio, perché le mani ai fornelli sono quelle di donne, massaie della vecchia epoca, le donne della tradizione, delle pappardelle sul cinghiale, sulla pecora, della pasta al sugo, ma il sugo bono quello toscano, quelle che stendono la pasta a mano, fanno la sfoglia un giorno si un giorno no, insomma quelle donne dalle quali andrei tutti i giorni ad imparare, perché lì tra quelle mura sono sicura ci sarebbe tanto da carpire. Molte mantengono però i loro segreti nello scrigno segreto delle proprie cucine, infatti alla mamma di Emanuela un giorno le chiesi “o come mai ho sempre fatto la sfoglia e ora non mi viene più!??” e lei “hai dato la ricetta a qualcuno?” ed io “Si certo ho un blog condivido sempre le mie ricette” e lei “hai detto tutto, va sempre omesso qualcosa sennò la ricetta un ti viene più (con queste esatte parole toscane) ed io “siiiiiii bah o come fo?!?!?” chiaramente non lo faccio, per me è una diceria nel senso uno di quei detto che non sono veri, visto che do più la colpa all’influenza che mi aveva attaccato in quel periodo malefico di croissant in pattumiera! Parlando quindi della Sagra della Caserana un tempo si diceva “si va alla Caserana a mangiare i “granocchi” (ranocchi in italiano)” perché alla Casarana era rinomata la “pesca dei ranocchi” nei fossi che percorrono quelle piccole stradine e per la sagra li facevano fritti, vi giuro io li ho assaggiati anni or sono, e mi erano piaciuti un casino!!! Scusate animalisti che leggete, ma per chi mi conosce è risaputo io mangio tutto!!!Ahhhahahahah Oggi giorno vuoi l’inquinamento, vuoi l’uomo che non si preoccupa più di tenere argini e fossi puliti, infatti si vedono poi i risultati (alluvioni e disastri simili), vuoi l’estinzioni della specie, i ranocchi son sempre meno, molti sono di allevamento e non hanno certo più il solito sapore, io ho assaggiato anche questi lo scorso anno ad un’altra sagra ma non mi son piaciuti per niente troppa ciccia su quegli ossicini non son ranocchi selvatici quelli!! Insomma tutto questo per dire che la sagra alla Caserana c’è sempre ha cambiato piatti, ma il Sabato i ranocchi ci sono, io invece andrò stasera in giura alla “Prova del cuoco” per giudicare niente popò di meno che…….i dolci!!! Appena mi ha scritto Emanuela le ho risposto “Certo che vengo!” prima di sapere di cosa si trattasse, adoro le sagre di paese, adoro le persone semplici che le organizzano e come ho già detto, adoro mangiarci!!! Quindi urlatemi imbocca al lupo questa sera non sarò ai fornelli a spadellare, ma, bensì a giudicare i piatti di altri!!! Un grande onore per me spero di riuscire ad essere all’altezza di questo ruolo!!!
Oggi vi auguro un buon week end con questa fresca insalitina di farro ottima anche per picnic veloci, pranzi in spiaggia o passeggiate fuori porta, date un’occhiata!
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Massimo divertimento
26-27-28 marzo