CAMILLE….LA MERENDA DEI BAMBINI!

16 Mar 2017
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Che settimane ragazzi!
Arrivo al sabato in un batti baleno, le settimane mi volano via dalle mani, con mille appuntamenti, impegni, spesso dedicati al mio piccolo Elio che viene messo sotto dura prova, con visite al Meyer prenotate da un po’ essendo entrati nel circuito “bambino adottato” l’ospedale di Careggi dà questa possibilità, a noi genitori adottivi, di conoscere un po’ di più su nostro figlio, ma ahimè a volte mi domando se sia necessario tutto questo!
Questa settimana dopo aver avuto risultati di esami del sangue abbiamo avuto incontro con ecografa per un ecografia all’addome, una mattinata iniziata con sveglia alle 6:00 causa colazione in modo da avere il pancino vuoto all’ora dell’appuntamento, quando, arrivati là ci dicono che l’appuntamento è alle 11:45, il prima riguardava visita pediatrica e esame tiroide, cioè prelievo del sangue!
Andiamo a fare il prelievo alle 10:15 con strilla da “ugola d’oro” di Elio, poi ci mettiamo in fila per visita pediatrica e di lì alla visita passa 1 ora. Questo cucciolo d’oro si addormenta e si sveglia in stanza, vede il lettino e si attacca al mio collo con lacrimoni spaziali, le dottoresse molto carine lo visitano dicendo “è un bimbo molto forte….(perché lui si dimena come un’anguilla)” io dico “sì, poi è a stomaco vuoto e per lui è un trauma, sapevamo di avere l’ ecografia alle 10:30 invece ancora niente” la dottoressa mi dice “è prassi prima va fatta visita pediatrica” al che me ne sto zitta, perché la mia lingua sarebbe volata in lidi non molto piacevoli ma, mi domando, chi sapeva che “è prassi”, se nessuno ce lo dice? va beh lascio perdere e ci dirigiamo in sala d’attesa per ecografia e lì passa 1 ora e mezza, con Elio che non si tiene più, per fortuna al tavolino dei giochi c’erano delle volontarie molto carine che cercavano di intrattenerlo, ma è durata poco. Mi volto verso mia cognata e dico “Se a mezzogiorno e venti lui non mangia chi lo sente!” non ero la sola allibita, tutti coloro che stavano aspettando coi rispettivi bimbi agitati dicevano le nostre stesse cose “come si fa a dare appuntamenti così tardi con bimbi digiuni” e va beh di fame non si muore, direte voi, fatto sta che entriamo per ecografia alle 12:20, lui si fa mettere il gel coi suoi soliti lacrimoni, ma è un controllo lungo, davanti, dietro al che lui inizia a divincolarsi, tirare calci, che in due cercavamo di domare e la dottoressa storce la bocca ma non dice niente, è solo scocciata per tutto quel “baccano” io provo a chiedere “c’è qualcosa?” e lei “no tutto apposto faremo un’ecografia più avanti ma quello vedremo” io “quindi per la cura non dobbiamo fare niente” e lei “non le ho detto così le ho detto che dobbiamo aspettare più avanti ma per la ToxoCaraCanis non ho rilevato niente” io “ah ok perché dovrei andare a prendere un foglio con medicine segnate per la cura quindi non andrà fatta?” e lei stizzita “decideranno in malattie infettive cosa fare ora devo andare con tutte queste urla devo andare” io e mia cognata ci guardiamo allibite mentre lei ci lascia sole nella stanza!
Non potevo credere avesse detto così, guardo mia cognata e lei mi fa “io non c’ho capito nulla, ma questa gente visita i bambini o gli adulti? perché i bambini piangono non lo sanno?” io “lasciamo perdere andiamo via mi hanno già divertita con tutta questa gentilezza guardo Elio e gli dico “bravo strilla rompi l’orecchie a queste antipatiche” ahahahah
Premetto che io non rompo mai le scatole, mi mortifico quando lui strilla e mi scuso spesso, ma di cosa devo scusarmi se lui ha 18 mesi, ha già subito un’operazione in fasce e odia gli ospedali? Devo essere io a sentirmi in difetto o dovrebbero essere loro, da Dottori quali sono, a cercar di capire le varie situazioni, soprattutto se è evidente che è un bimbo adottato con una cicatrice sul labbro? Roba da matti, mi fanno andare il sangue alla testa queste cose, perché ok lui strilla, ma non è tanto diverso da tutti i bimbi, strilla come strillerebbero le mie nipoti, strilla ogni volta che lo bucano per un prelievo o per un vaccino, quindi credo proprio abbia ragione una mia cliente, pediatra, che è venuta in negozio alcuni giorni fa e parlando della gentilezza del Meyer, mi ha detto “si lo so me lo dicono in diversi, ma dico io, i bambini strillano, io mi allarmerei se un bambino mi desse il braccio per farsi fare un esame!” io esclamo “Ah ecco, appunto!”
Ieri ero davvero devastata dallo stress, tra la tensione accumulata, perché non sai mai cosa potrai sapere, e il nervoso che mi fanno venire queste persone, sono andata a lavoro ed ho cambiato tutto l’allestimento, ahahahha!
Porca miseria,  lui è mio figlio ed è il bambino più eccezionale del mondo!
Ahahahahaha compratevi i tappi per le orecchie se non volete sentire le urla!
Direi che questa ricettina è perfetta per addolcire gli animi, è la merenda prediletta dei bimbi….un dolcetto alle carote…provatelo lo adorano i grandi ed i piccini ed è velocissimo da fare, altra cosa….fondamentale!!!
Ingredienti:
200g di carote grattugiate
180g di farina
50g di fecola
80g di farina di mandorle o mandorle intere da tritare
150g di zucchero di canna
120ml di olio di girasoli
1 vasetto di yogurt da 175g
1 bustina di lievito (16g)
la scorza grattugiata di 1 arancia bio
Procedimento:
  1. Per prima cosa mescolate in una ciotola i solidi (o in planetaria)
  2. In una caraffa unite l’olio, lo yogurt e la scorza di arancia mescolando il tutto
  3. Versate i liquidi nei solidi
  4. Nel robot del Megimix Cook Expert tritate le mandorle e unitele al composto
  5. Sempre nel robot con lama grattugia tritate le carote precedentemente pulite  togliendo l’estremità e la pelle con pela patate
  6. Unite al tutto anche le carote amalgamate il tutto e versate in pirottini da muffins
  7. Ne otterrete circa una quindicina
  8. Infornate in forno preriscaldato a 150°C ventilato le tue teglie di muffins per 30 minuti (se ne otterrete una potrete cuocere in forno statico a 170°C)

 

 

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